Il manuale dell'Illustratore

Un po' di mesi fa mi sono imbattuta casualmente in un libro di un'illustratrice che apprezzo moltissimo. Incuriosita dal fatto che finalmente trovavo qualcosa a riguardo che non mi sembrava ad occhio per niente stucchevole ed altezzoso oltre che scritto in italiano, ho acquistato la versione Kindle de "Manuale dell'Illustratore - come pubblicare Album per Bambini" di Anna Castagnoli.

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L'empatia che ho provato con l'autrice è stata immediata anche grazie ad un piccolo aneddoto di molti anni addietro, una esperienza comune che abbiamo vissuto pur non conoscendoci, che mi ha riportato alla memoria l'adolescenza ed il giorno in cui volevo fare la scrittrice. Entrambe abbiamo avuto l'onore di ricevere la lettera di accettazione e la successiva pubblicazione di un nostro stralcio o racconto in un volumetto di Einaudi Editore: Quello che ho da dirvi, edito nel 1998 (è stato il primo e quasi unico concorso letterario a cui ho preso parte - ed essere stata pubblicata è stata un'emozione immensa).

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Chiusa la parentesi sentimentale, posso dire che il libro di Anna Castagnoli è denso di consigli utilissimi, veritieri e che denotano una competenza ed un'autorevolezza in materia non indifferenti. Una vera e propria guida che va dalla progettazione corretta di un albo illustrato a come, dove e quando approciare un editore, passando anche per tutte quelle cose noiose ma assolutamente da conoscere come la fiscalità, contratti, royalties e diritti di autore di immagini.

Del resto c'era da aspettarselo, se hai avuto modo di leggere il suo blog "Le figure dei Libri" sai già che puoi aspettarti una scrittura molto diretta, concisa ed esaustiva. Anna è una professionista del settore e in cuor mio ho già deciso che prima o poi mi regalerò uno dei suoi corsi.

xoxo, Giusy

ARTE a Colazione - intervista a Silvia Bettini

Inizia in questo spazio una serie di interviste agli illustratori che mi hanno colpito durante il mio peregrinare in questo mondo sicuramente più fatato di altri, in cui l'immaginazione non lascia spazio alle brutture che il mondo moderno ci ha abituato a vedere. Lo sai, se mi segui da un po' di tempo, che sono una gran sognatrice ed amo, fortissimamente amo, tutto quello che lascia spazio alla fantasia ed a questo mondo fantastico.

Voglio iniziare con Silvia Bettini, illustratrice e designer straordinaria, che ho avuto modo di osservare e della quale non ho potuto fare a meno di innamorarmi, e sono sicura che alla fine di questa intervista, sarà successo anche a te.

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G: Ciao Silvia, grazie per aver accettato questa intervista, sono felice di averti ospite qui! Com’è nata la tua passione per l’illustrazione?

S: Fin da bambina sono sempre stata affascinata dagli albi illustrati e da tutti i libri con i disegni (enciclopedie comprese). Non ho mai smesso di subire quel fascino e diventare autrice di immagini è sempre stata una mia aspirazione.

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G: Cosa ti ha spinta a lavorare da freelance e com’è la vita di un illustratore? Ti va di descrivere la tua giornata tipo?

S: Ho lavorato per anni come designer e cinque anni fa mi sono improvvisamente trovata senza lavoro. All'inizio lavorare da freelance è stata per me una scelta obbligata, ma a ripensarci quella è stata la mia fortuna, perché nonostante l'insicurezza economica che questo ha causato, ho potuto ridefinire i miei obiettivi e dedicarmi a ciò che mi piace davvero. La mia giornata comincia presto: pianifico le attività, rispondo alle e-mail e poi passo a disegnare con la tavoletta grafica. Quando è possibile cerco di dedicare un po' di tempo non solo ai lavori dei clienti ma anche ai miei progetti personali.

G: Com'è la tua postazione di lavoro?

S: Immagina una scrivania disordinata con un iMac, quaderni scarabocchiati, foglietti volanti, matite, tubetti di colore, pennelli e tazze di tè. Aggiungici due gatti che si rincorrono e ti sarai fatta un'idea.

G: Silvia, sul tuo sito www.silviabettini.it si può ammirare il tuo splendido portfolio, che spazia dall’illustrazione editoriale, alla decorazione per ambienti all’illustrazione per l’infanzia. Applichi con successo tecniche pittoriche diverse, classiche e digitali. Qual’è il tuo medium preferito?

S: Al momento è quello digitale. È la tecnica più versatile di tutte, quella che mi permette di essere più veloce nell'esecuzione, anche se forse è quella che mi è risultata più faticosa da padroneggiare, perché non è sempre facile conferire al disegno digitale un aspetto morbido e naturale come vorrei. Ogni volta che posso, però, tiro fuori lo sketchbook e disegno a mano libera. Matite, acquerelli, pennarelli... non importa con che tecnica, purché mi possa sporcare le mani! Disegnare a mano mi è utile per sperimentare, studiare e dare libero sfogo alla mia parte più istintiva.

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G: Vivi a Bologna, che per altro è gemellata con Portland in Oregon (!!), dove l’affollamento di artisti e il vivere bohémienne sono di casa. A Bologna trovi questo nesso con la città americana?

S: Sono molto legata a Bologna, che è l'unica città in Italia dove potrei vivere. È una città vivace e che dal punto di vista artistico offre molto, tra mostre, fiere ed eventi artistici legati al mondo dell'illustrazione, del fumetto e dell'editoria. Sono tanti gli artisti che si sono formati all'Accademia di Belle Arti e poi hanno scelto di restare qui. Sarà anche per la buona cucina? G: Raccontami il tuo ultimo progetto sulle posizioni Yoga, le trovo bellissime!

S: Amo lo yoga, lo pratico da anni (da dilettante assoluta!) ed era da un po' di tempo che avevo in mente di celebrarlo con una serie di illustrazioni. L'idea mi è stata suggerita dal #100daysproject di Instagram: volevo fare anch'io un progetto tematico e che mi spingesse a disegnare tutti i giorni, ma per un periodo di tempo più limitato. Oltre ad essere una stimolante sfida giornaliera – nonché una scusa per tirare fuori la mia scatola di matite colorate – questo progetto è stata un'occasione per fare studi sul corpo umano e sul paesaggio. Mi sono divertita molto e ho deciso che ci sarà anche un seguito! SilviaBettini_asanaproject_08.jpg

G: Com’era Silvia da bambina? Cosa ritrovi di lei nel momento in cui illustri le tue tavole?

S: Silvia da bambina disegnava continuamente! Da questo punto di vista devo dire che non sono cambiata molto. Mi divertivo a sperimentare ogni tecnica esattamente come faccio oggi. SilviaBettini_Mangiare con gli occhi-05

G: Cosa ami di più del tuo lavoro?

S: Realizzare illustrazioni per gli ambienti pediatrici. Alcuni anni fa sono stata contattata da una mamma la cui bambina, appena uscita dall'ospedale, si era innamorata di un personaggio che avevo disegnato – un bradipo – che le era stato di conforto in un momento difficile della sua vita. È stato un momento commovente e mi ha fatto capire che le arti figurative possono essere fonte di gioia e benessere e possono aiutarci davvero a vivere meglio.

Ringrazio davvero Silvia per questa intervista, e corro di nuovo a guardarmi la sua galleria piena di cose belle.

A presto, Giusy

Maggio, already?

In perfetto stile tradizionale, Aprile dolce dormire... ed infatti sono stata lontana lontanissima dal blog per tutto il mese scorso. Non era voluto e non stavo a dormire, ma il mio impegno è stato profuso in un paio di direzioni piuttosto importanti per me: La mia famiglia e lo studio. Ed ecco qui che arriva già maggio, un mese meraviglioso che sa di primavera, passeggiate, festa e ultimi jant steps da fare prima dell'estate. Maggio è il mese del ME MADE MAY che da sette anni vede protagoniste le sewist-sisters di tutto il mondo sfoggiare i capi fatti con le proprie manine, la cosa bella di questo che ormai è diventato un movimento del vestire consapevole è il riuscire ad indossare ogni giorno per tutto il mese di maggio, almeno un capo o un accessorio cucito con le proprie mani, ma anche la scusa per mettere mano alla scatola dei modelli per confezionarne di nuovi. Ed io ho questo qui, al quale vorrei riuscire a mettere mano.

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A fine marzo, riuscendo ad approfittare di un super sconto, mi sono iscritta al MATS BOOT CAMP di Lilla Roger. Per chi non la conoscesse, Lilla è una decoratrice, illustratrice ed una delle più accreditate Art Agents americane. I suoi corsi fanno sempre sold out, e le artiste da lei rappresentate lavorano con grossi nomi in campo internazionale, basta visitare il sito per accorgersi che fare parte del mondo che gravita attorno a questa fantastica GOODMOTHER FAIRY (o FATA MADRINA) è una grossa opportunità da cogliere al volo. Anche se non si dovesse essere così bravi da riuscire ad essere rappresentati in futuro da Lei, partecipare ai Boot Camp accresce la conoscenza, l'approcio all'arte in maniera totalmente personale, ti insegna a trovare il tuo stile nel disegno incoraggiandoti a seguire il tuo istinto, a sperimentare di più a non fermarti alle sole apparenze. Mese dopo mese le sfide che ti mette davanti sono sempre maggiori ma le affronti passo passo, senza mai sentirti "poca roba", perchè Lilla ci tiene a dire che solo con l'esercizio costante riuscirai nel tuo intento, e non permette a nessuno di scoraggiati o di commentare che il tuo lavoro è brutto, nemmeno a te che lo hai fatto. Ed in questo clima sereno, spensierato e gioioso, di non-critica ma solo di commenti puramente costruttivi, belli e incoraggianti, dai il meglio di te stessa, a qualunque punto tu ti trovi, che tu sia una principiante o una super esperta, sai che il tuo lavoro vale così per come è.  Certo, non è tutto rose e fiori, io mi sono sentita sopraffatta dall'abilità delle mie compagne di corso, basta dare un'occhiata a questa galleria per dire "ma io che c'entro in mezzo a queste TOP"! Eppure, anche le mie tavole hanno ricevuto dei bei commenti, dei cuori e dei mi piace.

Giusy_Di_Bella_APRIL

E chissà magari un giorno anche io potrò dire che tutto questo studio mi ha permesso di migliorare a tal punto da vedere i miei disegni pubblicati o utilizzati per l'home decor.

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Intanto continuo a sognare ed a disegnare.

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A presto, xoxo, Giusy