Tempo di Cose Belle (parte #1)

Ciao Bellezza! come sta andando la tua estate? La mia si sta rivelando rigenerante, mi sento piena di energia e gratitudine ed ho preso anche una decisione importante per me:

A settembre, al più tardi in ottobre, voglio iscrivermi a scuola guida. (Magari se lo scrivo, stavolta lo faccio, tu magari torna qui a ricordarmelo ok?)

Ho deciso di intitolare questa stagione a TEMPO di COSE BELLE ed in effetti ce ne sono parecchie da annotare che sono successe in queste ultime settimane.

Ho iniziato la mia prima settimana di ferie con un passaggio a Barbacan Produce e con la meraviglia negli occhi e stavolta il portafogli un po' più pieno del solito, ho avuto modo di fermarmi ad acquistare qualche oggetto di artigianato super interessante:

sketchbook_and_go

Il portapenne di TIMBRA che ha i colori che amo di più in questo periodo, che timbra lei stessa con materiali inusuali, e la tracollina metro di Book a portèr che ho utilizzato come manico perfetto per la sketchbook bag che ho cucito l'anno scorso con la stoffa realizzata da me. Inoltre mi sono iscritta all'associazione TriesteBookFest dal momento che adoro i libri e adoro quello che questa associazione sta cercando da fare, visto poi che Trieste è stata indicata come seconda città italiana in cui si legge di più.

Ho continuato a sperimentare nel disegno, complice le lunghe mattine calde ed un figlio dormiglione. Ho riempito un bel po' di sketchbook, concentrandomi sulla morfologia, e se vuoi puoi seguire le evoluzioni sul mio portfolio virtuale che è diventato Instagram.

Sono andata al mare!! Eh si, l'anno scorso ho skippato in todo questa fase, e quest'estate non volevo assolutamente privare mio figlio di alcuni giorni di gioco e dell'effetto sano e benefico della spiaggia. Sono rimasti ancora alcuni pomeriggi da goderci e per fortuna il caldo africano delle ultime settimane di luglio ha mollato il colpo lasciandoci degli interi pomeriggio di bel tempo senza asfissia.

Ehy, mi sono resa conto ora che ho raccolto un sacco di altre cose belle da raccontarti, ma non voglio tediarti tutto in una volta, e quindi per oggi finisco qui, ci leggiamo tra qualche giorno per la seconda succosa parte :-D

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xoxo, Giusy

 

 

 

Il manuale dell'Illustratore

Un po' di mesi fa mi sono imbattuta casualmente in un libro di un'illustratrice che apprezzo moltissimo. Incuriosita dal fatto che finalmente trovavo qualcosa a riguardo che non mi sembrava ad occhio per niente stucchevole ed altezzoso oltre che scritto in italiano, ho acquistato la versione Kindle de "Manuale dell'Illustratore - come pubblicare Album per Bambini" di Anna Castagnoli.

manuale_dell'illustratore

L'empatia che ho provato con l'autrice è stata immediata anche grazie ad un piccolo aneddoto di molti anni addietro, una esperienza comune che abbiamo vissuto pur non conoscendoci, che mi ha riportato alla memoria l'adolescenza ed il giorno in cui volevo fare la scrittrice. Entrambe abbiamo avuto l'onore di ricevere la lettera di accettazione e la successiva pubblicazione di un nostro stralcio o racconto in un volumetto di Einaudi Editore: Quello che ho da dirvi, edito nel 1998 (è stato il primo e quasi unico concorso letterario a cui ho preso parte - ed essere stata pubblicata è stata un'emozione immensa).

quello-che-ho-da-dirvi

Chiusa la parentesi sentimentale, posso dire che il libro di Anna Castagnoli è denso di consigli utilissimi, veritieri e che denotano una competenza ed un'autorevolezza in materia non indifferenti. Una vera e propria guida che va dalla progettazione corretta di un albo illustrato a come, dove e quando approciare un editore, passando anche per tutte quelle cose noiose ma assolutamente da conoscere come la fiscalità, contratti, royalties e diritti di autore di immagini.

Del resto c'era da aspettarselo, se hai avuto modo di leggere il suo blog "Le figure dei Libri" sai già che puoi aspettarti una scrittura molto diretta, concisa ed esaustiva. Anna è una professionista del settore e in cuor mio ho già deciso che prima o poi mi regalerò uno dei suoi corsi.

xoxo, Giusy

ARTE a Colazione - intervista a Silvia Bettini

Inizia in questo spazio una serie di interviste agli illustratori che mi hanno colpito durante il mio peregrinare in questo mondo sicuramente più fatato di altri, in cui l'immaginazione non lascia spazio alle brutture che il mondo moderno ci ha abituato a vedere. Lo sai, se mi segui da un po' di tempo, che sono una gran sognatrice ed amo, fortissimamente amo, tutto quello che lascia spazio alla fantasia ed a questo mondo fantastico.

Voglio iniziare con Silvia Bettini, illustratrice e designer straordinaria, che ho avuto modo di osservare e della quale non ho potuto fare a meno di innamorarmi, e sono sicura che alla fine di questa intervista, sarà successo anche a te.

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G: Ciao Silvia, grazie per aver accettato questa intervista, sono felice di averti ospite qui! Com’è nata la tua passione per l’illustrazione?

S: Fin da bambina sono sempre stata affascinata dagli albi illustrati e da tutti i libri con i disegni (enciclopedie comprese). Non ho mai smesso di subire quel fascino e diventare autrice di immagini è sempre stata una mia aspirazione.

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G: Cosa ti ha spinta a lavorare da freelance e com’è la vita di un illustratore? Ti va di descrivere la tua giornata tipo?

S: Ho lavorato per anni come designer e cinque anni fa mi sono improvvisamente trovata senza lavoro. All'inizio lavorare da freelance è stata per me una scelta obbligata, ma a ripensarci quella è stata la mia fortuna, perché nonostante l'insicurezza economica che questo ha causato, ho potuto ridefinire i miei obiettivi e dedicarmi a ciò che mi piace davvero. La mia giornata comincia presto: pianifico le attività, rispondo alle e-mail e poi passo a disegnare con la tavoletta grafica. Quando è possibile cerco di dedicare un po' di tempo non solo ai lavori dei clienti ma anche ai miei progetti personali.

G: Com'è la tua postazione di lavoro?

S: Immagina una scrivania disordinata con un iMac, quaderni scarabocchiati, foglietti volanti, matite, tubetti di colore, pennelli e tazze di tè. Aggiungici due gatti che si rincorrono e ti sarai fatta un'idea.

G: Silvia, sul tuo sito www.silviabettini.it si può ammirare il tuo splendido portfolio, che spazia dall’illustrazione editoriale, alla decorazione per ambienti all’illustrazione per l’infanzia. Applichi con successo tecniche pittoriche diverse, classiche e digitali. Qual’è il tuo medium preferito?

S: Al momento è quello digitale. È la tecnica più versatile di tutte, quella che mi permette di essere più veloce nell'esecuzione, anche se forse è quella che mi è risultata più faticosa da padroneggiare, perché non è sempre facile conferire al disegno digitale un aspetto morbido e naturale come vorrei. Ogni volta che posso, però, tiro fuori lo sketchbook e disegno a mano libera. Matite, acquerelli, pennarelli... non importa con che tecnica, purché mi possa sporcare le mani! Disegnare a mano mi è utile per sperimentare, studiare e dare libero sfogo alla mia parte più istintiva.

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G: Vivi a Bologna, che per altro è gemellata con Portland in Oregon (!!), dove l’affollamento di artisti e il vivere bohémienne sono di casa. A Bologna trovi questo nesso con la città americana?

S: Sono molto legata a Bologna, che è l'unica città in Italia dove potrei vivere. È una città vivace e che dal punto di vista artistico offre molto, tra mostre, fiere ed eventi artistici legati al mondo dell'illustrazione, del fumetto e dell'editoria. Sono tanti gli artisti che si sono formati all'Accademia di Belle Arti e poi hanno scelto di restare qui. Sarà anche per la buona cucina? G: Raccontami il tuo ultimo progetto sulle posizioni Yoga, le trovo bellissime!

S: Amo lo yoga, lo pratico da anni (da dilettante assoluta!) ed era da un po' di tempo che avevo in mente di celebrarlo con una serie di illustrazioni. L'idea mi è stata suggerita dal #100daysproject di Instagram: volevo fare anch'io un progetto tematico e che mi spingesse a disegnare tutti i giorni, ma per un periodo di tempo più limitato. Oltre ad essere una stimolante sfida giornaliera – nonché una scusa per tirare fuori la mia scatola di matite colorate – questo progetto è stata un'occasione per fare studi sul corpo umano e sul paesaggio. Mi sono divertita molto e ho deciso che ci sarà anche un seguito! SilviaBettini_asanaproject_08.jpg

G: Com’era Silvia da bambina? Cosa ritrovi di lei nel momento in cui illustri le tue tavole?

S: Silvia da bambina disegnava continuamente! Da questo punto di vista devo dire che non sono cambiata molto. Mi divertivo a sperimentare ogni tecnica esattamente come faccio oggi. SilviaBettini_Mangiare con gli occhi-05

G: Cosa ami di più del tuo lavoro?

S: Realizzare illustrazioni per gli ambienti pediatrici. Alcuni anni fa sono stata contattata da una mamma la cui bambina, appena uscita dall'ospedale, si era innamorata di un personaggio che avevo disegnato – un bradipo – che le era stato di conforto in un momento difficile della sua vita. È stato un momento commovente e mi ha fatto capire che le arti figurative possono essere fonte di gioia e benessere e possono aiutarci davvero a vivere meglio.

Ringrazio davvero Silvia per questa intervista, e corro di nuovo a guardarmi la sua galleria piena di cose belle.

A presto, Giusy