Ciao, come stai?
sembra strano ma siamo in quarantena. La sensazione adesso, dopo un mese e mezzo, é quella di essere stati catapultati nel 1600, o nel capitolo che parlava della Peste ne I Promessi Sposi che tanto mi piaceva.
Confesso, già dalle prime avvisaglie a metà febbraio sono stata sopraffatta dal panico allo stato puro. Non riuscivo a fare nulla, tranne le cose essenziali per la sopravvivenza mia e di mio figlio, e per salvaguardia personale, a discapito della leggerezza e incoscienza generale che si respirava in giro, mi sono autoreclusa già a far data dal 25 febbraio. Qualche settimana dopo é successo quello che tutti sappiamo.
Le prime tre settimane sono state dure dal punto di vista emotivo, l’incertezza, la paura e la confusione l’hanno fatta da padrone. Il piccolo già a casa da prima di carnevale e questa continua impossibilità di uscire cominciano a pesare.
Per rompere questo stato tossico di preoccupazioni ho dato sfogo alla creatività.
Ho fatto ordine nello studio e tirato fuori le matite colorate. Tanto vale impiegare il tempo meglio che stare incollati a tutti i notiziari che contano morti e contagi da Covid19.
La seconda settimana di lock down ho scritto e disegnato di getto una storia sul Coronavirus, buffo che la spinta creativa mi abbia portato a superare una specie di blocco che ho sempre avuto nel creare un book dummy, una storyboard illustrata.
E poi ho iniziato a disegnare tutti i giorni su questo sketchbook Moleskine dalla copertina rossa iniziato proprio a febbraio.
Intervallando a studio quanto più possibile e a sessioni di disegno e chiacchiere in video chat con amiche europee con le quali mi ero data appuntamento alla fiera di Bologna.
Prima della serrata ho fatto incetta di libri, ma ahimè non riesco a leggere nulla in questo momento che non sia roba leggera e poco impegnata insieme a mio figlio, come ad esempio sa essere Dory Fantasmagorica.
In compenso lo sketchbook si sta riempiendo e sperimento anche medium nuovi per me.
I soggetti per i libri per l’infanzia in questo momento é quello che mi piace di più, sto dedicando ore di studio e ore di schizzi frenetici ogni volta che posso. E sto diventando anche un pelo più coraggiosa, esponendomi e chiedendo il feedback agli esperti di settore.
Ovviamente ci sono porte che non si apriranno, ma altre lasciano aperti spiragli incoraggianti, ed é li che ho cominciato a fare capolino.
Il tempo é eccezionalmente bello questa primavera, forse come non lo era stato da molti anni, e noi dobbiamo stare a casa, ma con le matite ed il mio sketchbook credo che non sarà poi così tremenda l’attesa fino alla prossima uscita.